Scopi

L’associazione intende sostenere ricerche in campi che, pur avendo forti implicazioni per favorire il benessere o alleviare le difficoltà di particolari gruppi sociali svantaggiati o di paesi in via di sviluppo, o per favorire la pace e la salvaguardia dell’ambiente, non garantiscono, tuttavia, un ritorno economico tale da risultare di interesse per imprese private a fini di lucro.

Rientrano quindi nel campo di interesse dell’associazione la ricerca e lo sviluppo pre-competitivo nel campo:

  • delle tecnologie per il riconoscimento e la rimozione di materiale bellico inesploso dopo conflitti, allo scopo di restituire territori all’uso civile e ridurre i rischi per le popolazioni, in particolare per lo sminamento umanitario;
  • della riconversione alla produzione civile di aziende produttrici di armamenti;
  • delle tecnologie che favoriscono l’autonomia di persone con disabilità;
  • delle tecnologie per la salvaguardia dell’ambiente, la prevenzione di rischi ambientali a carico delle popolazioni e delle risorse naturali, la prevenzione e riduzione dell’inquinamento, il riciclaggio, la produzione sostenibile di energia, la progettazione sostenibile relativa a beni e servizi, la gestione sostenibile del ciclo dell’acqua e lo studio del ciclo di vita dei prodotti;
  • dell’accesso alle tecnologie della comunicazione, da parte di persone che per ragioni culturali o sociali restano al margine della “società dell’informazione” (riduzione del “digital divide”)
  • dello sviluppo di tecnologie socialmente sostenibili nei paesi in via di sviluppo, orientate all’autonomia di progettazione, realizzazione e gestione;
  • delle tecniche e tecnologie sanitarie e mediche, per la prevenzione e cura di malattie per le quali il ridotto numero di pazienti, o la loro prevalente appartenenza a società povere di mezzi, non rendono economicamente vantaggiosa la ricerca da parte dell’impresa privata;
  • delle tecniche e tecnologie per la cura del patrimonio artistico e dei beni culturali;
  • degli studi sociologici e umanistici orientati all’integrazione delle culture e delle minoranze;
  • della finanza etica, del microcredito, dei nuovi modelli di sviluppo e della “decrescita felice”;
  • dell’agricoltura biologica e biodinamica, e della tutela e valorizzazione dei beni forestali;
  • di ogni altra ricerca di interesse sociale che, pur di manifesta utilità, non trova adeguato supporto pubblico o privato per essere sviluppata.

[dallo Statuto, art. 4]